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Esercizio fisico e Spiritualità

L'esercizio fisico può essere funzionale e strumentale al cammino spirituale?

Secondo gli antichi, ed ormai quasi del tutto smarriti, insegnamenti dei maestri di arti marziali la pratica dell’arte faceva da contraltare alla meditazione statica ed era definita come vera e propria meditazione dinamica. Secondo il Maestro Choa la meditazione statica trova il suo corrispettivo dinamico nel Pranic Healing. Un altro dualismo è rappresentato dalla meditazione statica che è la “ginnastica” per il corpo energetico, mentre l’esercizio fisico in senso stretto, è l’allenamento per il corpo materiale.


Una prima correlazione potrebbe essere quella rappresentata dall’uso dei mantra. Recitare un mantra per un determinato periodo di tempo produce un particolare effetto a livello energetico e di rimbalzo fisico e comportamentale. Anche ripetere un determinato movimento fisico produce un effetto che si trasferisce sul piano energetico e caratteriale. Esempi possono essere: le bracciate per un nuotatore, le falcate della corsa per un podista, il colpire la palla gettata dal cannoncino per il tennista, salire e scendere dallo step in sequenze determinate per chi pratica aerobica, ecc. Questi movimenti fisici producono il trasferimento di energia all’interno dei meridiani che così vengono puliti ed attivati, con conseguente rimozione ed espulsione di blocchi e congestioni a livello eterico dalle preposte strutture energetiche. La quantità di energia che percorre i meridiani aumenta e le auree si espandono, i chakra si attivano e trasferiscono più energia agli organi. Se si pratica il movimento fisico con questa consapevolezza ogni esercizio induce a prestare attenzione a ciò che si verifica all’interno del corpo. Così anche la ripetizione di movimenti identici non induce alla noia; bensì si potranno apprezzare tutti i benefici dell’esercizio.


L’esercizio fisico è quindi una componente fondamentale della purificazione.

Essere attivi fisicamente consente di avere maggiore consapevolezza e confidenza con il proprio corpo. È così possibile avere percezione di quando un organo si sta ammalando o presenta un problema di affaticamento, se è congestionato o presenta una carenza funzionale. Ai fini dell’auto terapia avere questo stretto rapporto con il proprio corpo è molto utile.


L’attivazione delle piante dei piedi e dei chakra bassi consente al corpo di assorbire costantemente molto prana della terra e di riscaldare il corpo mediante il chakra di base attivo e pulito, che ricordiamo sovrintendere a tutti i sistemi del corpo (nervoso, cardiovascolare, respiratorio, assimilativo-digestivo-escretivo, immunitario, scheletrico-muscolare, riproduttivo, immunitario, tegumentario).

Il chakra di base forte e “giovane”, mantiene il corpo forte e giovane ed a livello caratteriale la persona con l’andar degli anni rimarrà “giovanile”, con una marcia in più (o due) rispetto ai coetanei.


I benefici derivanti da chakra bassi forti e sani si manifestano conseguentemente a diversi livelli. Essere dotati di certa prestanza fisica in varie situazione della vita è comodo ed aiuta a risolvere numerose situazioni: essere in grado di correre per prendere un mezzo pubblico in partenza, riuscire a sollevare pesi ed, altre volte, scampare ad un pericolo.


Dal punto di vista della fisiologia gastro-intestinale, le funzioni sono ottimizzate. Il movimento del corpo durante lo sport “massaggia” gli organi interni ed il cuore che è posto sopra il diaframma. Tutti gli organi espellono le tossine e si energizzano. Tutte le sostanza non digerite vengono metabolizzate, i visceri si svuotano opportunamente e preparano il corpo ad assimilare altro cibo.


L’esercizio fisico prepara il corpo alla meditazione sia statica sia dinamica favorendo ed accelerando la metabolizzazione e la distribuzione dell’energia spirituale nel corpo e nelle auree, consentendo altresì il trasferimento delle energie dal basso verso l’alto e viceversa.


Non bisogna sottovalutare che una persona prestante fisicamente, anche con l’andare degli anni, è sempre accompagnata da un senso di sicurezza di sé e di compiacimento per la propria prestanza fisica. Tutto ciò contribuisce a mantenere la centratura, il buon umore ed il senso di fiducia, oltre ad uno stato psicologico di soddisfazione e pienezza. A livello endocrino questa sensazione è determinata dal rilascio di un tipo di endorfina che viene prodotta durante l’attività fisica molto simile a quella che pervade il corpo durante la pratica meditativa. Senza dimenticare che l’attività fisica aiuta a scaricare lo stress accumulato.


L’esercizio fisico consente all’aspirante spirituale di esercitare il dominio del sé con interessanti risvolti emozionali; successivamente consente di allenare e sviluppare un certo aspetto del potere psichico. Infatti la competizione sportiva aiuta l’atleta a sondare e porsi di fronte ai propri limiti cercando di superarli (conoscenza di sé a livello fisico), a sviluppare la forza interiore per accettarli (aspetto emozionale) e poi sforzarsi di andare oltre (aspetto psicologico connesso alla volontà ed al potere).

Si determina così lo sviluppo dei chakra di medio livello attraverso i chakra bassi e conseguentemente l’attivazione di quelli alti.


Negli sport che implicano l’uso di particolari abilità come l’equilibrio, la coordinazione o l’eleganza, si educa il corpo non solo a sforzarsi, ma si opera un lavoro di cesello nell’averne un perfetto controllo, come se si trattasse di un vero e proprio veicolo da condurre. Questo aspetto consente di sviluppare la maestria nello studio e nel perfetto controllo.


Tutti gli aspetti sopra citati consentono di dotarsi di una forma mentis che può essere adottata anche negli altri campi della vita come lo studio, il lavoro, le relazioni ed il cammino spirituale.


Sottoporre se stessi a prove dure per sviluppare certe doti può evitare quelle inferte dalla materializzazione del karma negativo. Il vantaggio è che in questo modo ci si cimenta in un campo di interesse divertendosi e ricevendone benefici, altrimenti lo si dovrebbe fare soffrendo o vedendo soffrire altri.

Anche se gli insegnamenti sono “bilanciati”, in certi periodi un aspirante spirituale potrebbe essere poco incline a curarsi delle questioni terrene come il lavoro, il piacere di eseguire lavori manuali, godere della cucina conviviale, rischiando, a volte, di compromettere le relazioni con le persone care ed il partner. Lo sport contribuisce a riportare la persona su di un piano terreno, aiutando ad evitare questa criticità.


In conclusione, l’attività sportiva con tutte le sue connotazioni, aiuta il discepolo a sviluppare una qualità che si può definire “amorevole determinazione”, non in antitesi ma in sinergia con l’amorevole gentilezza.

L’unione di queste due qualità contribuisce allo sviluppo della saggezza.


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